Alimenti calorici
Cioccolato
Quando si pensa a uno snack dolce per una merenda, spesso la prima soluzione che viene in mente è il cioccolato. Il cibo più amato ma che spesso non favorisce la linea. Per non rinunciare a questa delizia, nella preparazione di dolci è bene scegliere sempre il cioccolato di tipo fondente, con un’elevata concentrazione di cacao. Questa è la tipologia di cioccolato meno calorica ma che necessita comunque di attenzione nel dosaggio. Per ricette light comunque è bene evitare quello al latte e soprattutto quello bianco, il più nocivo per la salute del nostro organismo per la presenza di zuccheri e sostanze grasse.
Uovo
Anche l’uovo soffre di potere calorico. Per riuscire a legare tutti gli ingredienti nella preparazione di dolci, l’ingrediente principale è l’uovo. È difficile da pensare l’impasto di un dolce senza questo essenziale elemento, ma può essere utilizzato in modo diverso, eliminando il tuorlo, la parte più calorica. Altrimenti si può optare per un cucchiaio di mix di fecola e acqua, in sostituzione di un uovo. Esiste anche un frutto che possiede un grande potere legante: la banana. Con questa però bisogna stare attenti al suo sapore intenso che potrebbe decisamente modificare il gusto del dolce.
Zucchero
Conosciamo tutti il potere dolcificante dello zucchero ma anche l’apporto calorico di questo elemento. Per non rinunciare a momenti di dolcezza è possibile sostituire lo zucchero bianco raffinato con quello di canna integrale, lavorato in modo naturale facendogli mantenere le proprietà nutritive. Una valida alternativa può anche essere il miele o qualche sciroppo, come quello di acero o di malto. Se si desidera optare per una soluzione ancora più naturale e biologica è meglio sostituire lo zucchero con della frutta, sia fresca che secca, che tritata o frullata può essere aggiunta all’impasto del dolce.
Lo zucchero, tuttavia, è un sottile pericolo per la nostra salute è l’eccessivo carico glicemico dagli alimenti! Per rinforzare il nostro organismo e metterlo al riparo dai fattori che stiamo per descrivere nelle prossime righe è opportuno (eufemismo che sta per urgente e prioritario) assumere le seguenti abitudini:
- assumere solo alimenti integrali (e quando si parla di “alimento integrale” è opportuno che sia bio, perché le molecole chimiche usate in agricoltura si depositano proprio nelle parti esterne della pianta e, se ci troviamo nella situazione di dover scegliere tra un prodotto bio raffinato ed un integrale non bio, è comunque quasi sempre preferibile optare per l’integrale. Meglio di tutto sarebbe l’alimento micorizzato, che oltre che dalla chimica ci mette al riparo anche dalle tossine, dai metalli pesanti e dai nitrati aumentando vitamine ed altri antiossidanti.
- eliminare dalla dieta totalmente ed immediatamente almeno lo zucchero raffinato!
- assumere il più possibile alimenti funzionali, cioè alimenti in cui si diminuiscono gli ingredienti come i carboidrati, inserendo al loro posto proteine possibilmente vegetali. Per esempio proteine separate di riso, di legumi o di frutta secca. Esistono con queste caratteristiche molti prodotti da forno, pane e pasta.
- assumere cibi e/o fitonutrienti che regolano il segnale insulinemico come la cannella, il ginseng, il luppolo, il resveratrolo (nel succo uva rossa e vino rosso), il the verde, la quercitina e la berberina. La quercitina si trova nell’uva rossa e vino rosso, nel cappero (la pianta che ne contiene la maggior quantità rispetto al peso), nella cipolla rossa, nel the verde, nei mirtilli, nelle mele, nel propoli, nel sedano. La berberina si trova nei frutti del crespino.
L’eccessivo consumo di carboidrati raffinati (non integrali) e di zuccheri semplici è legato a molte patologie tra cui obesità, diabete, iperinsulinemia e resistenza insulinica, sindrome metabolica, ipertensione, malattie cardiovascolari, dislipidemie, sindrome dell’ovaio policistico, acne, gotta ed alcune forme di tumore (colon, seno, prostata).
Il consumo annuale di zucchero nel Regno Unito è aumentato da 6.8Kg pro-capite nel 1815 a 54.5Kg nel 1970. Negli USA il consumo di zucchero nel 2000 è arrivato a 69.1Kg all’anno. Il problema non è solo l’assunzione consapevole di zucchero ma anche quella che avviene all’insaputa del consumatore. Lo zucchero è, infatti, aggiunto in moltissimi prodotti confezionati tra cui bibite, merendine, caramelle, condimenti e perfino nel salmone affumicato e nella senape. Eliminare il consumo di zucchero e sostituire i carboidrati raffinati con quelli integrali è un passo decisivo per migliorare la nostra salute.