Il 22 giugno 2014 l’UNESCO iscriveva nella Lista dei Beni riconosciuti Patrimonio Mondiale dell’Umanità il 50° bene italiano: “I Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato”.
Inserimento che ha contribuito all’aumento dei flussi turistici degli ultimi anni nelle aree collinari delle province di Alessandria, Asti e Cuneo con un incremento del 20% di presenze e un impatto economico sull’intera area stimabile in circa 425 milioni di euro nei 5 anni.
Nella settimana del 22 giugno 2019 cominciano i festeggiamenti con una serie di eventi che proseguiranno per il resto dell’anno. Un compleanno che invita soprattutto alla visita e alla perlustrazione di un territorio vocato all’accoglienza e all’ospitalità, e non solo celebrativo di un riconoscimento mondiale.
Il calendario degli eventi più prossimi comincia con un momento formativo sull’attrattiva turistica delle destinazioni enogastronomie e sul turismo enogastronomia al Castello di Grinzane Cavour, il Food&Wine Tourism Forum, il 20 e il 21 giugno per continuare il 22 giugno con: la prima edizione della Hall of Fame del vino italiano “Gli Intramontabili”, al Castello di Barolo; l’UNESCO Party con musica, spettacolo e animazione al Castello di Grinzane Cavour dalle 22; il brindisi con un bicchiere di Barbaresco offerto dall’Enoteca Regionale del Barbaresco tra le 17:30 e le 19; Il brindisi a Nizza Monferrato sulla Torre Campanaria, aperta per l’occasione al pubblico, dalle 18:30 alle 20 (0141720507).
Inoltre, a Cella Monte il 21 giugno, il Convegno nazionale “5 anni dal riconoscimento Unesco dei paesaggi vitivinicoli del Piemonte di Langhe-Roero e Monferrato” e il 23 giugno “In canto tra cantine e cantoni”: concerto del Casale Coro brindisi musicale con arie di G. Verdi, G. Donizetti e L. Sinigaglia (Palazzo Volta, Piazza Vallino ore 17.00). E, imperdibile per la sua suggestività: sempre il 23 a cura dell’Ecomuseo della pietra da cantone l’apertura congiunta di tutti gli infernot del territorio, le specule vinarie ipogee, caratteristica unica del Monferrato Casalese. Il 22 giugno a Ozzano Monferrato (Ex Cementificio Giovanni Rossi), nel pomeriggio visita guidata e mostra “Tracce di Cemento: lo sguardo dell’artista viaggiatore sull’ archeologia industriale della calce e del cemento nel Monferrato Casalese”, seguito alle 18,30 dal concerto per chitarra e contrabbasso – Aleph Duo e da cena finale. (tel. 0142 487153). Il
21 giugno a Sala Monferrato, via Roma, 9 si tiene #Colazionemonferrina, dedicata ai piatti e ai vini della tradizione nella tipica curt monferrina (pranzo e cena a lume di candela), visite agli infernot e alla big bench e a sera concerto blues PianoC.
A corredo degli eventi organizzati ad hoc per il compleanno, ad animare il territorio ci saranno una serie di iniziative musicali, culturali e di spettacolo, ormai imperdibili, che permetteranno al visitatore di vivere esperienze autentiche. Nelle Langhe Monferrato Roero avremo: il 17 giugno, il 4-5-6-7-10-13-16 luglio, a Barolo avremo Collisioni, il festival agrirock di letteratura e musica che unisce artisti nazionali ed internazionali a scrittori, personaggi televisivi, attori, premi Nobel e giornalisti; il 9-12-26-28 luglio e 3 agosto, la musica italiana e internazionale è protagonista nell’Auditorium all’aperto Horszowski di Monforte d’Alba con Monforteinjazz ; dal 3 al 17 luglio, il ASTIMUSICA, animerà la storica piazza della Cattedrale di Asti; il 30 giugno, 3-5-6-12-13-20–26–28 luglio, 2-4-10-14-24-25 agosto e 6 settembre, andrà in scena il festival musicale diffuso nel Monferrato astigiano, Monferrato On Stage (www.monferratonstage.it).
Nella provincia di Alessandria, paesaggio, musica e cultura sono al centro degli eventi che accompagneranno il turista a scoprire angoli dal grande fascino, Dal 21 giugno al 20 luglio, gli spettacoli di danza contemporanea nell’ambito del Vignale Monferrato Festival di Vignale Monferrato, un palcoscenico a cielo aperto, dedicato alla danza in molte delle sue possibili declinazioni – dal contemporaneo al neoclassico, dal ballo popolare, di tradizione, internazionale, sino al circo ; il 20 e 23 giugno a Cella Monte, che è anche uno dei “Borghi più Belli d’Italia”, andrà in scena il JAZZ:RE:FOUND FESTIVAL – Black And Forth, una quattro giorni per celebrare l’universo della musica nera in tutte le sue svariate forme (www.jazzrefound.it). Ancora, il 22 giugno (in concomitanza col format dei Borghi più belli d’Italia) è in programma “La Notte Romantica Nel Borgo”, cena sotto le stelle, spettacoli, letture romantiche e brindisi di mezzanotte. il 20 e 23 giugno a Casale Monferrato si svolgerà il Monfrà jazz festival con concerti di eccellenza del panorama internazionale tra cui, imperdibili per la suggestività, il 23 il concerto all’alba sul Po (imbarcadero) con lo Spigoli Trio e quello al tramonto, momento finale del Festival (20.30 Lungo Po di viale Gramsci) col Forte Trio, e, ultimo brindisi all’Enoteca del Castello, nel corso della jam session conclusiva.
Il 23 giugno a Rosignano Monferrato, oltre alla apertura degli infernot, visite guidate presso la casa studio della Colma, del maestro della pittura divisionista Angelo Morbelli (Tel. 333. 1351223 www.amisdlacurma.it). Infine, dal 28 al 30 giugno da segnarsi, come appuntamento collaterale, nel fascino antico della città di Acqui, “I Ludi Aquaenses”, per immergersi, nell’antica Roma, da cui la città termale trae origine, con eventi in costume e la spettacolare corsa delle bighe all’ombra degli Archi Romani, sfilate, visite guidate ai siti archeologici, spettacoli teatral.
Prima di dare un assaggio dei territori che ospitano gli eventi in questo speciale compleanno, di seguito indichiamo la ripartizione dei siti delle aree componenti “I Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato.
Il sito è ripartito in sei differenti componenti: “La Langa del Barolo”: Barolo (CN); Serralunga d’Alba (CN); Castiglione Falletto (CN); La Morra (CN); Monforte d’Alba (CN); Novello (CN); Diano d’Alba (CN). – “Il Castello di Grinzane Cavour”: Grinzane Cavour (CN). – “Le Colline del Barbaresco”: Barbaresco (CN); Neive (CN). – “Nizza Monferrato e il Barbera”: Montegrosso (AT); Mombercelli (AT); Agliano (AT); Castelnuovo Calcea (AT); Vinchio (AT); Vaglio – “Canelli e l’Asti spumante”: Santo Stefano Belbo (CN); Calosso (AT); Canelli (AT). – “Il Monferrato degli Infernot”: Cella Monte (AL); Ozzano Monferrato (AL); Sala Monferrato (AL); Rosignano Monferrato (AL); Ottiglio (AL); Olivola (AL); Frassinello Monferrato (AL); Camagna Monferrato (AL); Vignale Monferrato (AL).
“LA LANGA DEL BAROLO”, “IL CASTELLO DI GRINZANE CAVOUR”, “NIZZA MONFERRATO E IL BARBERA”
Il passato e presente delle colline di Langhe Monferrato Roero sono stati scolpiti dal fortissimo legame che queste terre hanno con la viticoltura e l’enologia. A partire da metà ‘800 qui si capì che il suolo che si calpestava ogni giorno era in grado di dare alcuni tra i migliori vini al mondo e quindi, lentamente, con passione, dedizione e costanza, si è cercato di lavorare ogni giorno meglio, puntando sulla qualità dei vini prodotti piuttosto che sulla quantità. Un mix perfetto di condizioni climatiche, esposizione dei versanti e soprattutto di composizione dei terroir che fa si che i nomi delle colline richiamino ormai sempre alla mente la produzione enologica di eccellenza.
Il vino non è solo un prodotto della terra, ma anche della cultura e della tradizione: elementi che hanno permesso l’inserimento di questo territorio nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. Chi arriva nel territorio può dilettarsi in una caccia al tesoro alla scoperta di cantine, castelli (per esempio il Castello di Grinzane), torri, borghi incantevoli, musei (WiMu, Museo internazionale del vino di Barolo) e luoghi del gusto. Il vino e la sua cultura sono protagonisti anche di una serie di eventi che durante tutto l’anno trasmettono ai turisti ma anche ai professionisti del settore la passione e l’amore per un territorio ad alta vocazione vitivinicola. All’interno del distretto del Nizza Monferrato sono presenti numerose testimonianze legate alla cultura contadina e del vino.
Il Museo delle Contadinerie e delle Stampe Antiche Bersano è uno di questi luoghi, voluto da Arturo Bersano, a partire dal 1950, per raccogliere le testimonianze più sofferte ed allo stesso tempo gioiose della cultura enoico-contadina. Le architetture dell’area di Canelli sono una testimonianza della capacità di adeguare i luoghi alle trasformazioni ed alle esigenze del ciclo produttivo vitivinicolo. Proprio all’interno del Comune si avviò nella seconda metà dell’Ottocento la ricerca di Martinotti: all’interno di spazi chiamati volgarmente “Cattedrali Sotterranee”, si avviarono le prime spumantiere del comprensorio. Si tratta di ampi spazi sotterranei, caratterizzati da ambienti voltati con mattoni faccia vista, che devono la loro forma e distribuzione degli spazi ai procedimenti di lavorazione del vino spumante.
“IL MONFERRATO DEGLI INFERNOT”
Imperdibile la visita a queste specule vinarie ipogee scavate per sottrazione nella pietra da cantone (gergalmente detta tufo) – 59 in tutto quelle censite ufficialmente – che diventa anche occasione di scoprire borghi, incantevoli, per lo più nella valle Ghenza e nel vignalese Siamo nel sud-est del Piemonte, a un’ora di auto al centro del triangolo Torino, Milano e Genova, tutte e tre comodamente raggiungibili in autostrada, con Casale Monferrato sua capitale storica : un fil rouge, anzi…bianco visto il colore che lo caratterizza, è il percorso affascinante, per la storia e per il paesaggio mozzafiato, alla scoperta di queste celle sotterranee, che nel 1800 sono stati letteralmente scavate nel tufo sotto terra delle abitazioni: ¨in pratica non nascono da un assemblaggio di materiali, ma per sottrazione, scavando e creando soluzioni dalle piu’ semplici ed essenziali, come una unica stanza a pianta rotonda o quadrata e semplicemente lo spazio sulle pareti per le bottiglie, a vere e proprie “suites” sotterranee, con stanze collegate tra loro da stretti e tortuosi corridoi, con nicchie alle pareti , ognuna a forma di bottiglia, per contenerle appunto.
Qualche volta la maestria degli artigiani realizzatori degli infernot è stata tale da riuscire a estrarre dalla massa di pietra anche dei veri e propri tavoli (circolari ,ovali, rettangolari, a seconda della forma della pianta della stanza) per lo più posti al centro della stanza principale. La loro costruzione richiedeva da due a tre anni e normalmente avveniva di inverno, quando i contadini non erano impegnati nei campi. Si trovano in parte in edifici pubblici, ma assai più spesso in abitazioni private che però aprono le loro porte in momenti dedicati: la sede ufficiale che fa riferimento alla rete degli infernot è l’Ecomuseo della Pietra da Cantone di Cella Monte (recentemente entrato a far parte dei “Borghi più belli d’Italia”.