Dopo la bistecca fiorentina, la ribollita rappresenta un pietanza veramente nota e riuscita della cucina toscana. In essa non si identifica solo la città di Firenze ma l’intera regione Toscana poiché evidenziauna tendenza salutista di quest’ultima che si ritrova in un piatto povero di calorie ma molto nutriente, ricco di antichi sapori, saziante, tanto da ritenersi piatto unico.







Ricette con cipolla, con patate, con peperoni, con verdure
La ribollita è un piatto tipico della cucina toscana. Il nome ribollita scaturisce dal fatto che la zuppa di verdure più comune, avanzata dai giorni precedenti, veniva irrobustita successivamente con l’aggiunta di fagioli, cavolo nero, pane raffermo e “ribollita” scaldandola nel tradizionale tegame di coccio. – pane ( toscano raffermo), cavolo nero ( riccio di Toscana), verza, fagioli cannellini (lessati), pomodori (lessati), patate, carote, sedano, cipolla, prezzemolo, pepe (nero), timo, sale, Olio Extra Vergine. Il peso degli ingredienti è indicativo..usate il vostro istinto e non sbaglierete!

Ribollita, piatto tipico della tradizione Toscana
Ingredienti
- pane toscano raffermo
- 300 gr cavolo nero riccio di Toscana
- 300 gr verza
- 1 kg fagioli cannellini lessati
- 4/5 nr pomodori lessati
- 1/2 nr patate
- qb carote
- qb sedano
- qb cipolla
- qb prezzemolo
- qb pepe nero
- qb timo
- qb sale
- qb Olio Extra Vergine
- qb Salvia
- qb Rosmarino
- qb Aglio
- 3 nr Peperoncino
- 2 nr Dado di verdura
Istruzioni
- Lessare i fagioli (se non si fanno rinvenire ci vogliono 2-3 ore, importante, in acqua che bolle appena e non troppa, con 2 spicchi d'aglio un rametto di salvia e un 'c' (mezzo giro, alla toscana) d'olio d'oliva, sale.
- Nel frattempo pulire il cavolo nero e mondarlo, eliminando le coste centrali dure. tagliare le foglie a pezzetti insieme al cavolo verzotto, tagliare a fettine le zucchine.
- Frullare insieme 3 spicchi d' aglio mezza cipolla 4-5 foglie di salvia, le foglie di una rametto di rosmarino, 3 peperoncini, 2 dadi di verdura e/o di funghi ed un po' d'acqua.
- Fare un battuto con la cipolla e gli odori freschi e porlo in una pentola ampia a soffriggere con parecchio olio, dopo avervi messo per un minuto le verdure del punto b (il fondo della pentola deve essere ben coperto, di rigore l'olio d'oliva extra-vergine, guai a voi se usate l'olio di semi!) cuocere per 3 minuti a fuoco vivo, quasi attaccando.
- Aggiungere i cavoli, abbassare il fuoco, coprire, rigirando di tanto in tanto per 10-15 minuti. Aggiungere i pelati, girare, coprire, aspettare 10 minuti.
- Passare i fagioli, gli agli, le foglie di salvia, in maniera da avere una pappina molto liquida, lasciandosene da parte circa un terzo, aggiungerlo nella pentola, se necessario allungando con la broda dei fagioli stessi ed aggiustare di sale, se necessario.
- Aspettare circa 30 minuti. Tagliare il pane a fette di circa 1 cm di spessore metterlo in una ampia terrina o tegame, con il fondo coperto d'olio, bagnare con il brodo di verdura, aggiungendo i fagioli tenuti da parte.
- Aggiungere un altro strato di pane, poi ancora il brodo e così via, in modo da coprire il tutto con le verdure. Tenere da parte un po' di brodo per evitare che il tutto sia troppo asciutto, una volta che il pane abbia tirato.
- Lasciare freddare. Mettere in frigo, (coperta!) per un giorno. A questo punto vi chiederete: ma perché si chiama 'ribollita'? Beh, il colpo di genio dei nonni sta tutto qua, nel lasciare riposare quella che tutto considerato è una minestra di pane per un giorno o almeno alcune ore.
- Il giorno dopo (anche dopo qualche ora) riprendere il tutto e mettere su un fuoco moderato, rigirando di continuo fino a che non si ha un 'blob' abbastanza omogeneo.
- Pochi minuti e via, con la crosticina in fondo ad impreziosire, con l'esaltazione massima dei sapori realmente forgiati di fuoco: nei piatti con l'olio ed una macinata di pepe.
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