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VerdeGusto > Lo sapevi che le carote erano originariamente viola?
Curiosità gastronomiche

Lo sapevi che le carote erano originariamente viola?

Dalle antiche radici viola alle moderne varietà arancioni: come le carote hanno conquistato le nostre tavole e la nostra immaginazione.


Anna Bruno
Di Anna Bruno
Pubblicato il: 29 Settembre 2024
Curiosità gastronomiche
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Ultimo Aggiornamento: 29 Settembre 2024
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8 min di lettura
Carote colorate - Foto Pix

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Le carote sono uno degli ortaggi più comuni e amati in tutto il mondo, presenti in innumerevoli ricette e apprezzate per il loro sapore dolce e la loro versatilità in cucina. Ma quanti di noi sanno che queste deliziose radici, oggi prevalentemente arancioni, erano originariamente di colore viola? La storia delle carote è un affascinante viaggio attraverso i secoli, ricco di sorprese, curiosità e persino intrighi politici. Immergiamoci in questo racconto colorato e scopriamo come le carote sono passate dal viola all’arancione, diventando uno degli ortaggi più iconici della nostra tavola.

Sommario
  • Le origini antiche: un ortaggio regale di colore viola
  • Il viaggio verso l’Occidente: l’arrivo delle carote gialle
  • La rivoluzione arancione: un cambio di colore con risvolti politici
  • L’ascesa della carota arancione: dal campo alla tavola di tutto il mondo
  • Il ritorno alle radici: la riscoperta delle carote colorate
  • Curiosità e aneddoti finali
  • Infine

Le origini antiche: un ortaggio regale di colore viola

Le prime carote coltivate, originarie dell’Afghanistan circa 5000 anni fa, erano di un intenso colore viola, quasi nero. Queste antiche varietà contenevano alti livelli di antocianine, i pigmenti responsabili del colore viola di molti frutti e verdure. Le carote viola erano considerate un cibo pregiato e spesso venivano riservate alle tavole dei nobili e dei regnanti.

Nell’antico Egitto, le carote viola erano così apprezzate che venivano utilizzate non solo come alimento, ma anche come offerta agli dei e come ingrediente per preparati medicinali. I faraoni le consideravano un simbolo di regalità, e non era raro trovarne rappresentazioni nelle tombe e nei geroglifici.

La leggenda narra che Cleopatra, la famosa regina d’Egitto, fosse particolarmente affezionata alle carote viola. Si dice che le usasse non solo come alimento, ma anche come cosmetico naturale, sfruttando le loro proprietà antiossidanti per mantenere la sua leggendaria bellezza.

Il viaggio verso l’Occidente: l’arrivo delle carote gialle

Con il passare dei secoli e l’espansione dei commerci, le carote iniziarono a diffondersi dall’Asia centrale verso l’Europa e il Medio Oriente. Durante questo viaggio, iniziarono ad apparire le prime mutazioni naturali che portarono alla nascita di carote di colore giallo e bianco. Nel X secolo, in Persia, furono documentate per la prima volta le carote gialle. Queste nuove varietà si diffusero rapidamente, grazie alla loro dolcezza e alla loro capacità di crescere in climi più temperati rispetto alle loro cugine viola.

Un aneddoto curioso riguarda l’arrivo delle carote in Europa durante le Crociate. Si narra che i cavalieri crociati, tornando dalle loro spedizioni in Terra Santa, portarono con sé semi di carote gialle, considerandole una prelibatezza esotica. Questo contribuì alla diffusione di queste nuove varietà nel continente europeo.

Varietà di carote - Foto Pix
Varietà di carote – Foto Pix

La rivoluzione arancione: un cambio di colore con risvolti politici

La vera svolta nella storia delle carote avvenne nel XVII secolo nei Paesi Bassi. Gli abili orticoltori olandesi, famosi per la loro maestria nel coltivare tulipani, si dedicarono all’ibridazione delle carote, creando una nuova varietà di un brillante colore arancione. Questa nuova carota arancione non era solo il risultato di esperimenti agricoli, ma aveva anche un significato politico. Il colore arancione era infatti associato alla Casa d’Orange-Nassau, la famiglia reale olandese. Coltivare e consumare carote arancioni divenne un modo per mostrare patriottismo e sostegno alla famiglia reale.

La leggenda vuole che gli orticoltori olandesi abbiano creato la carota arancione in onore di Guglielmo I d’Orange, leader della rivolta olandese contro il dominio spagnolo. Questa storia, sebbene non completamente confermata, aggiunge un tocco di fascino politico alla già intrigante storia di questo ortaggio.

Carote
Carote

L’ascesa della carota arancione: dal campo alla tavola di tutto il mondo

Le carote arancioni si dimostrarono non solo un simbolo politico, ma anche una varietà estremamente versatile e produttiva. Grazie al loro alto contenuto di beta-carotene, precursore della vitamina A, e al loro sapore dolce, divennero rapidamente popolari in tutta Europa e, successivamente, nel resto del mondo.

Nel XVIII secolo, le carote arancioni erano ormai ampiamente coltivate in Inghilterra, Francia e Germania. La loro popolarità crebbe ulteriormente quando, durante la Seconda Guerra Mondiale, il governo britannico promosse il consumo di carote come alternativa agli alimenti razionati, diffondendo persino la leggenda che mangiare carote migliorasse la vista notturna dei piloti della RAF.

Un aneddoto divertente riguarda la propaganda britannica durante la guerra. Per nascondere l’esistenza del radar, il governo diffuse la voce che i piloti mangiassero molte carote per migliorare la loro vista notturna, spiegando così la loro capacità di intercettare i bombardieri tedeschi. Questa storia non solo ingannò i nemici, ma aumentò anche il consumo di carote tra la popolazione civile.

Carote in più colori - Foto Pix
Carote in più colori – Foto Pix

Il ritorno alle radici: la riscoperta delle carote colorate

Negli ultimi decenni, c’è stato un rinnovato interesse per le varietà di carote “antiche”. Le carote viola, gialle, bianche e persino rosse stanno tornando sulle nostre tavole, apprezzate non solo per il loro aspetto unico, ma anche per le loro diverse proprietà nutrizionali.

Le carote viola, ad esempio, sono ricche di antocianine, potenti antiossidanti che possono aiutare a prevenire malattie cardiache e alcuni tipi di cancro. Le carote gialle sono particolarmente ricche di luteina, importante per la salute degli occhi, mentre le carote bianche contengono elevate quantità di fibre.

Questa riscoperta delle carote colorate ha portato a una vera e propria “rainbow revolution” in cucina, con chef e appassionati di gastronomia che sperimentano nuove ricette e presentazioni utilizzando carote di tutti i colori.

Curiosità e aneddoti finali

  • Nel Medioevo le carote venivano spesso utilizzate come dolcificante naturale in torte e budini, data la scarsità e l’alto costo dello zucchero.
  • La più grande carota mai registrata pesava 8,61 kg ed è stata coltivata nel 2014 in Minnesota, USA.
  • In alcune culture, le carote sono considerate un afrodisiaco naturale e vengono utilizzate in rituali e pozioni d’amore.
  • La famosa frase “la carota o il bastone” deriva da un’antica pratica di motivare gli asini appendendo una carota davanti a loro o colpendoli con un bastone da dietro.

Infine

La storia delle carote, dal loro originario colore viola all’attuale predominanza arancione, è un affascinante viaggio attraverso la storia dell’agricoltura, della cultura e persino della politica. Questo umile ortaggio, che oggi diamo per scontato, ha una storia ricca e colorata quanto il suo aspetto. La prossima volta che addenterete una carota, ricordatevi del suo nobile passato viola e del suo intrigante viaggio verso il colore arancione che conosciamo e amiamo oggi.

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Anna Bruno è giornalista professionista e autrice specializzata in enogastronomia, turismo sostenibile e cultura del cibo. Ha raccontato per oltre vent’anni luoghi, sapori e persone in Italia e nel mondo, con uno sguardo attento alla sostenibilità e all’identità territoriale. Direttrice responsabile di VerdeGusto e cofondatrice di FullPress Agency, ha scritto Digital Food (Flaccovio Editore) e collabora come consulente e docente in progetti dedicati al marketing agroalimentare, alla comunicazione per le aziende del food e alla valorizzazione delle filiere locali.
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