Il Kombucha è prodotto dalla fermentazione delle foglie di tè nero o verde. La fermentazione avviene aggiungendo zucchero e una sostanza chiamata SCOBY che sta per “Cultura simbiotica di batteri e lievito”. Come l’aceto di mele, SCOBY è anche chiamato “madre” perché gli organismi galleggianti e lattiginosi partoriscono o, per dirla in termini biochimici più appropriati, fungono da catalizzatore nel processo di fermentazione. Il vero Kombucha inizia con il tè preparato, che viene quindi abbinato a una coltura batterica chiamata Colonia simbiotica di batteri e lievito, o SCOBY. La miscela rimane per due settimane o più, creando una bevanda frizzante e fermentata. Molti scelgono di aggiungere sapore, come erbe, agrumi o succhi di frutta.
Grazie al processo di fermentazione, il kombucha contiene tracce di alcol. Il kombucha a bassa gradazione richiede circa due settimane per fermentare fino a quando non è pronto per essere consumato.
Si ritiene che il Kombucha sia originario della Cina e del Giappone e si pensa che abbia numerosi benefici, come il miglioramento della salute e dell’immunità dell’intestino e la lotta alle infiammazioni. Il principale punto di forza di Kombucha è che, in quanto prodotto fermentato, contiene microrganismi favorevoli all’intestino che contribuiscono a un microbioma sano.
Le sue proprietà probiotiche lo rendono ottimo per l’importantissimo microbioma (parole fantasiose per “il tuo intestino”), che aiuta molti problemi di salute. Tuttavia, mentre i grandi marchi stanno creando le proprie bevande, gli scaffali stanno diventando un po’ affollati.
Proprietà della Kombucha e benefici
La Kombucha possiede essenzialmente tre capacità: antiossidante, antibatterica e antifunghina. Inoltre, questa bevanda produce l’acido gluconico, la sostanza che è anche prodotta dal fegato (presente pure in alimenti come miele, vino e frutta), che è un importante agente purificante per l’organismo da svariate sostanze nocive. Come per altri alimenti fermentati, i benefici del Kombucha sono legati alla presenza di sostanze probiotiche che nutrono la flora batterica diversificandola. Descritta come la panacea di tutti i mali, la verità è che, come ogni alimento fermentato, può andare d’accordo con la nostra flora intestinale o meno: ci sarà quindi chi troverà possibili benefici nel consumare Kombucha e chi, invece, non la tollererà.
La tradizione della Kombucha nel mondo
La Kombucha è una bevanda molto utilizzata dalle popolazioni asiatiche e da quelle dell’Europa dell’Est, Russia in particolare. Sulle sue origini ci sono varie ipotesi, in alcuni casi discordanti, ma si è abbastanza certi che sia stato inventato in Asia. Alcune fonti sostengono che sia stata inventata nel 220 a.C. in Cina e che fosse chiamata “tè dell’immortalità”. Usata per millenni come cibo-medicina dalle popolazioni asiatiche, solo nel secolo scorso ha fatto la sua comparsa in Europa e in America. Alcune testimonianze riportano che in Germania, per esempio, venisse usata per potenziare le prestazioni fisiche degli atleti durante la Guerra Fredda, rimanendo tutt’ora conosciuta tra la popolazione tedesca per i suoi benefici sulla salute generale.
La Kombucha in Italia
In Italia non è ancora molto diffusa, tuttavia ha aperto a dicembre del 2018 il primo Kombucha bar, dove vengono offerti preparato a base di SCOBY. D’altra parte non si può ignorare che il dibattito online sia iniziato anche in Italia dove sempre più persone vengono attratte dalle proprietà di questo te e vogliono provarlo.
La Kombucha aiuta a dimagrire? La Kombucha sembrerebbe avere alcuni effetti positivi sulla linea, infatti aiuta il dimagrimento (di qualche chilo), soprattutto nel punto vita. Tra le proprietà della Kombucha sembra spiccare anche quella di accelerare il metabolismo, grazie alla sua attività probiotica all’interno del tratto intestinale (riducendo così il peso). Tuttavia, non ci sono ancora abbastanza studi ufficiali e di spessore che ne testimonino l’efficacia.
Kombucha: controindicazioni ed effetti collaterali
Le segnalazioni sugli effetti avversi correlati al consumo di Kombucha sono fortunatamente piuttosto rare e non sufficienti da reputarla pericolosa, soprattutto perché sono effetti collaterali non correlabili con certezza alla Kombucha, anche a causa dei pochi studi seri effettuati.
In ogni caso, le problematiche serie e principali sono causate dal processo di fermentazione. Se l’operazione viene eseguita correttamente, non vi è bisogno di preoccuparsi, ma se mancano i controlli necessari, soprattutto se prodotta in casa, si potrebbe incappare in spiacevoli controindicazioni.
È importante ricordare che la Kombucha contiene zucchero, caffeina (presente ugualmente in quantità ridotte anche se usato un tè deteinato) e una bassissima percentuale di alcool che teoricamente dovrebbe essere inferiore allo 0.5 %. Spesso però si ottiene una bevanda con tasso alcolico superiore, soprattutto se sottoposto ad una seconda fermentazione. È sconsigliato, quindi, somministrarla ai soggetti immunodepressi, alle donne in gravidanza e ai bambini sotto i 4 anni.