Ottenere il giusto riconoscimento, avviare un dialogo con le istituzioni e dare vita a una vera e propria filiera produttiva. Nasce con questi obiettivi l’Associazione Italiana Ristoratori di Strada. Dopo anni di successi nelle strade di tutta Italia, i professionisti dello Street Food sono pronti a fare il salto di qualità, unendosi in un’associazione di categoria per difendere i loro interessi: dalla fiscalità alla legislazione, dalla semplificazione amministrativa alla creazione di eventi per garantire la continuità del lavoro.
La crescita del fenomeno Street Food richiede ormai nuove modalità organizzative per sviluppare appieno le potenzialità di un settore che negli ultimi anni è cresciuto costantemente, fino allo stop forzato per l’emergenza coronavirus. Forte di un pubblico sempre più appassionato e di un’offerta originale e di qualità, lo Street Food è pronto a ripartire: “L’idea dell’associazione nasce dal fatto che in questi due lunghi anni non siamo stati difesi o tutelati a sufficienza dallo Stato, che ci ha accomunati agli ambulanti pur avendo delle esigenze così distanti dalle loro. Vogliamo far capire alle amministrazioni e alle istituzioni che non siamo concorrenti privilegiati dei ristoratori, ma professionisti che al pari di questi ultimi hanno un’attività, dei dipendenti e contribuiscono come tutti al benessere del Paese”, dichiara Alfredo Orofino, presidente dell’Associazione Italiana Ristoratori di Strada.
Tra i primi scopi dell’Associazione c’è l’apertura di un’interlocuzione con le istituzioni per definire procedure e regole ad hoc per il settore. Grazie alla nuova realtà si intende inoltre programmare al meglio le attività e creare una filiera produttiva strutturata: “La costituzione di un’associazione che tuteli gli operatori di Street Food è stata un’esigenza scaturita da una volontà condivisa da tantissimi operatori del settore. Dobbiamo ora iniziare a muovere i nostri primi passi, accrescere la nostra credibilità e presentarci a chi non ci conosce, nella consapevolezza che l’unione fa la forza”, conclude Orofino.