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Leggi: Ricette di Carnevale: 12 delizie da gustare
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VerdeGusto > Ricette di Carnevale: 12 delizie da gustare
Ricette Creative

Ricette di Carnevale: 12 delizie da gustare

Il Carnevale è un momento speciale per gustare piatti e dolci tipici. In questo articolo, esploreremo 13 ricette di Carnevale da provare, perfette per rendere le tue feste indimenticabili. Scopri cosa mangiare a Carnevale e delizia i tuoi ospiti!


Antonio Camera
Di Antonio Camera
Pubblicato il: 28 Gennaio 2025
Ricette Creative
Nessun commento
Ultimo Aggiornamento: 28 Gennaio 2025
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34 min di lettura
Chiacchiere di carnevale al forno -©Foto Anna Bruno/VerdeGusto

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Il Carnevale in Italia è un periodo di festa e allegria, caratterizzato non solo da maschere colorate e sfilate spettacolari, ma anche da una ricca tradizione culinaria. In ogni regione, le ricette di Carnevale raccontano storie di cultura e tradizione, tramandate di generazione in generazione . In questo articolo, esploreremo 12 ricette di Carnevale, dai dolci fritti come le chiacchiere ai piatti salati come la pizza chiena. Scopriremo insieme cosa mangiare a Carnevale e come preparare queste delizie per sorprendere amici e familiari.

Sommario
  • 1. Chiacchiere di Carnevale
    • Ingredienti:
    • Procedimento:
  • 2. Sanguinaccio Dolce
  • 3. Fritole Veneziane
  • 4. Tortelli di Carnevale alla Milanese
    • Ingredienti:
    • Procedimento:
  • 5. Krapfen di Carnevale
  • 6. Pizza Chiena
  • 7. Fusilli Lucani con Ragù
  • 8. Cenci di Viareggio
    • Ingredienti:
    • Procedimento:
  • 9. Bignè di Carnevale al Limoncello
  • 10. Faworki
  • 11. Frisse
  • 12. Cenci di Carnevale
    • Ingredienti:
    • Procedimento:

Dalle fragranti frittelle veneziane ai gustosi tortelli milanesi, passando per le croccanti chiacchiere diffuse in tutta la penisola, esploreremo insieme le ricette che rendono il Carnevale italiano un’esperienza culinaria unica. Che siate alla ricerca di dolci tradizionali o di piatti salati per arricchire il vostro menu di Carnevale, troverete qui una selezione di ricette che soddisferanno ogni palato e vi permetteranno di portare in tavola l’autentico sapore della festa. Preparatevi a un’avventura gastronomica che vi farà scoprire i segreti della cucina carnevalesca italiana, dalle tecniche di preparazione agli ingredienti caratteristici. Ogni ricetta è accompagnata da consigli pratici e curiosità storiche, per rendere la vostra esperienza in cucina non solo gustosa ma anche ricca di cultura. Siete pronti a immergervi nel mondo colorato e saporito del Carnevale italiano? Allacciate il grembiule e lasciatevi guidare in questo viaggio culinario attraverso le tradizioni più dolci e golose del Bel Paese.

1. Chiacchiere di Carnevale

Chiacchiere di Carnevale
Chiacchiere di Carnevale

Le chiacchiere, conosciute anche come cenci, sono un dolce tradizionale di Carnevale, croccanti e leggere. Si preparano con una pasta sottile, fritta e spolverata di zucchero a velo. Ecco come farle:

Ingredienti:

  • 500 g di farina
  • 50 g di zucchero
  • 3 uova
  • 50 g di burro
  • Un pizzico di sale
  • Zucchero a velo per spolverare
  • Olio per friggere

Procedimento:

  1. In una ciotola, mescola la farina con lo zucchero e il sale.
  2. Aggiungi le uova e il burro fuso, impastando fino a ottenere una pasta liscia.
  3. Stendi la pasta in una sfoglia sottile e ritaglia delle strisce.
  4. Friggi in olio caldo fino a doratura e spolvera con zucchero a velo.

Per la ricetta completa, visita Chiacchiere di Carnevale. Se vuoi puoi anche visitare la ricetta delle Chiacchiere di Carnevale al forno.

2. Sanguinaccio Dolce

Sanguinaccio Lucano
Sanguinaccio Lucano

Il Sanguinaccio Dolce Lucano è una preparazione tradizionale del Carnevale in Basilicata che, nonostante la sua natura controversa, continua a essere un dolce molto apprezzato e ricercato. Questa crema al cioccolato, particolarmente densa e ricca, ha una storia antica e una composizione che ha subito modifiche nel corso del tempo, adattandosi ai cambiamenti culturali e legislativi.

Originariamente, il Sanguinaccio Dolce Lucano era preparato utilizzando sangue di maiale, da cui deriva il nome. Questa pratica affondava le sue radici nella tradizione contadina, dove nulla dell’animale veniva sprecato, e il periodo di Carnevale coincideva con la macellazione del maiale. Il sangue, mescolato con cioccolato, zucchero, latte e altri ingredienti aromatici, creava una crema densa e corposa dal sapore unico.

Tuttavia, le normative igienico-sanitarie moderne hanno portato all’abbandono dell’uso del sangue nella preparazione dolciaria, trasformando il Sanguinaccio in una crema al cioccolato ricca e golosa, che mantiene il nome originale per tradizione. La versione contemporanea, pur non contenendo sangue, conserva la consistenza densa e il sapore intenso che l’hanno resa famosa.

La ricetta attuale del Sanguinaccio Dolce Lucano prevede l’uso di cioccolato fondente di alta qualità, zucchero, latte, amido di mais o farina, e una serie di aromi che possono variare a seconda delle tradizioni familiari: cannella, vaniglia, scorza d’arancia o di limone sono tra i più comuni. Alcuni aggiungono anche pinoli o noci tritate per dare una nota croccante alla crema.

La preparazione richiede attenzione e pazienza. Il cioccolato viene fuso a bagnomaria o a fuoco molto basso, poi mescolato con lo zucchero e il latte. L’amido o la farina, diluiti in un po’ di latte freddo, vengono aggiunti per addensare la crema. La cottura deve essere lenta e costante, mescolando continuamente per evitare la formazione di grumi e per raggiungere la consistenza desiderata, simile a una crema pasticcera molto densa.

Gli aromi vengono aggiunti verso la fine della cottura per preservarne il profumo. La crema viene poi lasciata raffreddare, durante questo processo continua ad addensarsi ulteriormente. Il risultato è una crema lucida, densa e vellutata, dal sapore ricco e avvolgente di cioccolato, con note aromatiche che la rendono unica.

Il Sanguinaccio Dolce Lucano viene tradizionalmente servito come farcitura per chiacchiere o altri dolci di Carnevale, ma è anche delizioso spalmato su fette di pane tostato o utilizzato come ripieno per crostate e torte. Molti lo apprezzano semplicemente gustato al cucchiaio, come un dessert a sé stante. Nonostante la trasformazione della ricetta, il Sanguinaccio rimane un dolce fortemente legato alle tradizioni del Carnevale lucano. La sua preparazione è spesso un momento di condivisione familiare, un’occasione per tramandare ricette e tecniche da una generazione all’altra.

Il dibattito sulla versione originale con il sangue continua ad animare discussioni tra puristi e innovatori della cucina tradizionale. Alcuni sostengono che la versione moderna abbia perso parte del suo carattere distintivo, mentre altri apprezzano l’evoluzione della ricetta che l’ha resa più accessibile e apprezzata da un pubblico più ampio.

Indipendentemente dalla versione, il Sanguinaccio Dolce Lucano rimane un simbolo della creatività culinaria e della capacità di adattamento delle tradizioni gastronomiche. La sua persistenza nel panorama dei dolci carnevaleschi testimonia il forte legame con la cultura e l’identità della Basilicata, rappresentando un ponte tra passato e presente nella cucina regionale italiana.

Per la ricetta dettagliata, visita Sanguinaccio Dolce.

3. Fritole Veneziane

Fritole veneziane
Fritole veneziane

Le Fritole Veneziane, conosciute anche come “fritoe” nel dialetto locale, sono il dolce per eccellenza del Carnevale di Venezia, una tradizione culinaria che affonda le sue radici nella storia della Serenissima. Queste piccole delizie fritte rappresentano non solo un piacere per il palato, ma anche un pezzo di storia e cultura veneziana, incarnando lo spirito festoso e opulento del Carnevale più famoso d’Italia.

La storia delle Fritole è antica quanto il Carnevale stesso. Già nel Rinascimento, questi dolcetti erano così popolari e apprezzati che la Repubblica di Venezia istituì la figura del “fritolero”, un venditore ambulante specializzato nella preparazione e vendita di fritole durante il periodo carnevalesco. Questa figura divenne così importante che fu regolamentata da leggi specifiche, a testimonianza del ruolo centrale che le fritole occupavano nella vita sociale e festiva della città.

La ricetta tradizionale delle Fritole Veneziane è relativamente semplice, ma richiede abilità e attenzione nella preparazione. L’impasto è composto da farina, uova, zucchero, latte, lievito e un pizzico di sale. A questi ingredienti base si aggiungono uvetta precedentemente ammollata nel rum o in acqua tiepida, e scorza di limone grattugiata per conferire un aroma fresco e agrumato. Alcune varianti prevedono l’aggiunta di pinoli o di mele tritate, che rendono le fritole ancora più ricche e saporite. La preparazione dell’impasto è un momento cruciale: deve risultare morbido ma non troppo liquido, in modo da poter essere facilmente modellato in piccole palline prima della frittura. Una volta pronto, l’impasto viene lasciato riposare per permettere al lievito di agire, gonfiando leggermente la pasta e rendendola più soffice.

La frittura è il passaggio che trasforma l’impasto in quelle deliziose palline dorate che tutti conosciamo. L’olio deve essere portato alla giusta temperatura, né troppo caldo né troppo freddo, per garantire una cottura uniforme. Le palline di impasto vengono fatte cadere nell’olio bollente con l’aiuto di due cucchiai e fritte fino a raggiungere un colore dorato intenso. Una volta scolate e asciugate dall’eccesso di olio, le fritole vengono generosamente spolverizzate con zucchero a velo. Il risultato sono dei dolcetti dalla forma irregolare, croccanti all’esterno e morbidi all’interno, con un profumo invitante di limone e rum. L’uvetta e i pinoli, se presenti, aggiungono una piacevole varietà di consistenze e sapori.

Le Fritole Veneziane non sono solo un dolce, ma un vero e proprio simbolo del Carnevale di Venezia. Vengono preparate e consumate in grandi quantità durante tutto il periodo festivo, dalle case private alle pasticcerie, fino ai chioschi che popolano le calli e i campi della città lagunare. Il loro profumo inebriante si diffonde nell’aria, mescolandosi ai suoni e ai colori del Carnevale, creando un’atmosfera unica e indimenticabile.

Oggi, le Fritole continuano a essere un must del Carnevale veneziano, ma la loro popolarità ha varcato i confini della laguna, diventando un dolce apprezzato in tutta Italia durante il periodo carnevalesco. La loro preparazione casalinga è diventata una tradizione in molte famiglie, un modo per portare un pezzo di Venezia e del suo Carnevale nelle case di tutta la penisola.

Le Fritole Veneziane rappresentano molto più di un semplice dolce: sono un pezzo di storia, una tradizione viva che si rinnova ogni anno, un simbolo della gioia e dell’abbondanza che caratterizzano il Carnevale. Prepararle e gustarle significa immergersi nella magia di una delle feste più antiche e affascinanti d’Italia, celebrando la ricchezza della tradizione culinaria veneziana.

Scopri la ricetta completa delle Fritole Veneziane.

4. Tortelli di Carnevale alla Milanese

Tortelli di Carnevale alla milanese
Tortelli di Carnevale alla milanese

I tortelli di Carnevale alla milanese sono dolci ripieni di crema, perfetti per concludere un pasto in dolcezza.

Ingredienti:

  • 300 g di farina
  • 3 uova
  • 100 g di zucchero
  • 500 g di crema pasticcera

Procedimento:

  1. Prepara la pasta con farina, uova e zucchero.
  2. Stendi la pasta e ritaglia dei cerchi.
  3. Riempi con crema e chiudi a mezzaluna.
  4. Friggi e spolvera con zucchero a velo.

Per la ricetta completa, visita Tortelli di Carnevale alla Milanese.

5. Krapfen di Carnevale

krapfen di carnevale - Foto di Džoko Stach
krapfen di carnevale – Foto di Džoko Stach

I Krapfen, conosciuti anche come bomboloni in alcune regioni d’Italia, sono un dolce di origine austriaca che ha trovato una seconda patria nel Bel Paese, diventando uno dei simboli più amati del Carnevale italiano. Questi soffici e golosi dolcetti fritti, ripieni di crema o marmellata, rappresentano una vera e propria istituzione nella pasticceria carnevalesca, apprezzati da grandi e piccini per la loro irresistibile bontà.

La storia dei Krapfen affonda le sue radici nella Vienna del XVII secolo, ma la loro popolarità in Italia è legata alla dominazione austriaca in alcune regioni del Nord, in particolare il Trentino-Alto Adige. Da qui, la ricetta si è diffusa in tutto il paese, subendo leggere variazioni regionali ma mantenendo intatta la sua essenza: un impasto morbido e lievitato, fritto fino a doratura e farcito con crema o marmellata.

La preparazione dei Krapfen richiede tempo e pazienza, ma il risultato ripaga ampiamente lo sforzo. L’impasto base è composto da farina, latte, zucchero, uova, burro e lievito. Alcuni aggiungono un pizzico di vaniglia o scorza di limone grattugiata per aromatizzare leggermente l’impasto. La chiave per ottenere Krapfen perfetti sta nella lievitazione: l’impasto deve riposare e lievitare per diverse ore, idealmente anche per tutta la notte, per sviluppare quella texture soffice e ariosa che li caratterizza.

Una volta lievitato, l’impasto viene steso e tagliato in dischi. Tradizionalmente, i Krapfen non vengono bucati al centro come i classici donuts americani, ma rimangono pieni, pronti per essere farciti dopo la cottura. La frittura è un passaggio delicato: l’olio deve essere alla giusta temperatura, né troppo caldo né troppo freddo, per permettere ai Krapfen di gonfiarsi uniformemente e acquisire quel caratteristico colore dorato senza assorbire troppo olio.

Scopri la ricetta di Krapfen di Carnevale.

6. Pizza Chiena

Pizza chiena
Pizza chiena

La Pizza Ripiena, conosciuta anche come Pizza Chiena (che in dialetto napoletano significa “pizza piena”), è un rustico della tradizione pasquale campana che ha trovato il suo posto d’onore anche sulle tavole del Carnevale. Questo piatto sostanzioso e ricco rappresenta perfettamente lo spirito festivo e l’abbondanza tipica del periodo carnevalesco, diventando un’opzione apprezzata per chi cerca un’alternativa salata ai classici dolci di Carnevale. Originariamente preparata per la Pasqua, la Pizza Chiena ha conquistato un posto speciale nel menu di Carnevale grazie alla sua versatilità e al suo sapore irresistibile. Si tratta di una torta rustica ripiena di salumi, formaggi e uova, racchiusi in un guscio di pasta frolla o di pane, a seconda della variante regionale. La sua preparazione richiede tempo e dedizione, ma il risultato è un piatto che incarna la generosità e la ricchezza della cucina campana.

L’impasto esterno può variare: alcune ricette prevedono l’uso di una pasta simile a quella del pane, altre optano per una frolla salata più friabile. In entrambi i casi, l’impasto deve essere abbastanza robusto da contenere il ricco ripieno senza rompersi durante la cottura. Il segreto sta nel lavorare bene la pasta e nel lasciarla riposare adeguatamente prima di stenderla e farcirla.

Il ripieno è il vero cuore di questo piatto. Tradizionalmente, si utilizzano salumi come il salame napoletano, la soppressata, il prosciutto crudo, combinati con formaggi come il provolone, la mozzarella e il pecorino. Le uova, sbattute e mescolate agli altri ingredienti, fungono da legante e conferiscono al ripieno una consistenza morbida e compatta. Alcune versioni prevedono l’aggiunta di ricotta per rendere il ripieno ancora più cremoso.

La preparazione della Pizza Chiena è un vero e proprio rituale. Gli ingredienti del ripieno vengono tagliati a cubetti o a strisce e mescolati con le uova sbattute e i formaggi grattugiati. Questo mix viene poi versato nell’impasto steso e adagiato in una teglia profonda. Un secondo strato di pasta copre il tutto, sigillando il ripieno. La superficie viene spennellata con uovo sbattuto per ottenere una doratura perfetta in cottura.

La cottura è un passaggio cruciale: la Pizza Chiena deve cuocere lentamente in forno a temperatura moderata per permettere al ripieno di cuocersi uniformemente e alla crosta di diventare dorata e croccante. Il risultato è un rustico dal profumo invitante, con una crosta dorata che racchiude un ripieno succulento e saporito.

Servita calda o a temperatura ambiente, la Pizza Chiena è perfetta come antipasto sostanzioso o come piatto unico. La sua ricchezza la rende ideale per i pranzi o le cene di Carnevale, quando la tradizione vuole che si mangi abbondantemente prima del periodo di digiuno quaresimale. L’inclusione della Pizza Chiena nel menu di Carnevale è un esempio di come le tradizioni culinarie possano adattarsi e evolversi, creando nuove occasioni per gustare piatti amati. Questo rustico rappresenta non solo un’alternativa gustosa ai dolci tipici, ma anche un modo per celebrare la ricchezza della cucina regionale italiana durante le festività carnevalesche.

Per la ricetta completa, visita Pizza Chiena.

7. Fusilli Lucani con Ragù

Fusilli lucani
Fusilli lucani

Nel cuore della Basilicata, il Carnevale si celebra anche a tavola con piatti ricchi e saporiti che riflettono l’essenza della cucina locale. Tra questi, i Fusilli Lucani con ragù, rafano e pecorino rappresentano un primo piatto che incarna perfettamente lo spirito festoso e la tradizione culinaria della regione. Questa ricetta, un vero e proprio tributo alla gastronomia lucana, unisce la rusticità dei fusilli fatti a mano con la ricchezza di un ragù corposo, il piccante del rafano e la sapidità del pecorino. I fusilli lucani, diversamente dai loro cugini più conosciuti, sono preparati a mano con una tecnica particolare che richiede abilità e pazienza. La pasta viene arrotolata intorno a un ferro sottile, creando una forma allungata e spiralata che cattura perfettamente il sugo. Questa forma unica non è solo un vezzo estetico, ma ha una precisa funzione gastronomica: permette al condimento di aderire perfettamente alla pasta, garantendo un’esplosione di sapori ad ogni boccone.

Il ragù che accompagna i fusilli è il vero protagonista del piatto. Preparato con carne di manzo e maiale, viene cotto lentamente per ore, arricchito con erbe aromatiche e spezie locali che gli conferiscono un profumo e un sapore inconfondibili. La lenta cottura permette ai sapori di amalgamarsi perfettamente, creando una salsa densa e gustosa che si sposa alla perfezione con la texture dei fusilli. L’aggiunta del rafano grattugiato fresco è il tocco di genio che eleva questo piatto a specialità carnevalesca. Il rafano, con il suo sapore pungente e leggermente piccante, aggiunge una nota di freschezza e vivacità che bilancia la ricchezza del ragù. Questo ingrediente, molto apprezzato nella cucina lucana, non solo arricchisce il gusto del piatto ma gli conferisce anche proprietà digestive, perfette per un menu festivo spesso ricco e abbondante.

Il pecorino, grattugiato generosamente sui fusilli prima di servirli, completa il piatto con la sua sapidità e cremosità. La scelta cade spesso sul pecorino di Filiano DOP, un formaggio locale che con il suo sapore deciso e leggermente piccante si sposa perfettamente con gli altri ingredienti, creando un equilibrio di sapori unico. La preparazione di questo piatto richiede tempo e dedizione, ma il risultato è un primo piatto che racchiude in sé tutta l’essenza della cucina lucana di Carnevale. È un piatto che parla di convivialità, di tradizioni familiari e di amore per il buon cibo. Servito fumante in tavola, diventa il centro di un pasto festivo, capace di riunire famiglie e amici intorno a un’esperienza gastronomica indimenticabile.

I Fusilli Lucani con ragù, rafano e pecorino non sono solo un piatto, ma un vero e proprio viaggio nei sapori e nelle tradizioni della Basilicata. Prepararlo e condividerlo durante il Carnevale significa celebrare non solo la festa, ma anche la ricchezza culturale e gastronomica di una regione che ha tanto da offrire alla cucina italiana.

Scopri di più su Fusilli Lucani con Ragù.

8. Cenci di Viareggio

Cenci di Viareggio
Cenci di Viareggio

I cenci di Viareggio sono dolci fritti al profumo d’arancia, tipici della tradizione toscana.

Ingredienti:

  • 300 g di farina
  • 2 uova
  • 50 g di zucchero
  • Scorza d’arancia
  • Olio per friggere

Procedimento:

  1. Mescola farina, zucchero e uova, aggiungendo la scorza d’arancia.
  2. Stendi la pasta e ritaglia a strisce.
  3. Friggi e spolvera con zucchero a velo.

Per la ricetta completa, visita Cenci di Viareggio.

9. Bignè di Carnevale al Limoncello

Bigne di carnevale al limone
Bigne di carnevale al limone

I Bignè di Carnevale al Limoncello rappresentano una deliziosa variante dei classici bignè, arricchita dal profumo e dal sapore intenso del famoso liquore italiano. Questa ricetta, diffusa in diverse regioni d’Italia ma particolarmente apprezzata nelle zone costiere dove il limone è un prodotto d’eccellenza, unisce la leggerezza della pasta choux alla freschezza agrumata del limoncello, creando un dolce perfetto per celebrare il Carnevale con un tocco di originalità.

La base di questi bignè è la classica pasta choux, un impasto leggero e versatile che si gonfia durante la cottura creando un guscio croccante all’esterno e vuoto all’interno, pronto per essere riempito. La preparazione della pasta choux richiede attenzione e tecnica: acqua, burro e un pizzico di sale vengono portati a ebollizione, poi si aggiunge la farina tutta in una volta, mescolando energicamente per formare una palla che si stacca dalle pareti del pentolino. Dopo aver lasciato intiepidire l’impasto, si incorporano le uova una alla volta, ottenendo una pasta liscia e lucida.

La particolarità di questi bignè sta nella crema al limoncello che li farcisce. Questa crema è una variante della classica crema pasticcera, arricchita con il famoso liquore al limone. La preparazione inizia come una normale crema pasticcera: latte, zucchero, tuorli d’uovo e amido di mais vengono cotti insieme fino a ottenere una consistenza densa e vellutata. A fine cottura, quando la crema si è raffreddata leggermente, si aggiunge il limoncello, che conferisce non solo il suo aroma caratteristico ma anche una nota alcolica che bilancia la dolcezza della crema.

La cottura dei bignè è un momento cruciale: l’impasto viene disposto a piccoli mucchietti su una teglia foderata di carta da forno e cotto in forno caldo. È importante non aprire il forno durante la cottura per evitare che i bignè si sgonfino. Una volta cotti e raffreddati, i bignè vengono tagliati a metà e farciti generosamente con la crema al limoncello.

Per completare questi dolcetti, molte ricette prevedono una spolverata di zucchero a velo sulla superficie, che non solo aggiunge un tocco di dolcezza ma crea anche un contrasto visivo piacevole con il giallo della crema. Alcune varianti includono una glassatura al limone o una decorazione con scorza di limone candita, che accentua ulteriormente il profumo agrumato del dessert.

I Bignè di Carnevale al Limoncello sono apprezzati per la loro leggerezza e per il contrasto tra la croccantezza esterna del guscio e la morbidezza della crema all’interno. Il sapore del limoncello aggiunge una nota rinfrescante e leggermente alcolica che li rende particolarmente adatti come fine pasto o come dolce da gustare durante le festività carnevalesche.

Questa variante dei classici bignè è diventata popolare non solo per il suo sapore unico ma anche perché rappresenta una fusione perfetta tra tradizione pasticcera e innovazione. Il limoncello, liquore tipico della costiera amalfitana e sorrentina, viene così incorporato in un dolce tipicamente carnevalesco, creando un ponte tra diverse tradizioni culinarie italiane.

La preparazione dei Bignè di Carnevale al Limoncello è spesso vista come un’occasione per sperimentare in cucina, permettendo ai pasticceri casalinghi di mettere alla prova le proprie abilità con tecniche di pasticceria più elaborate. Il risultato è un dolce che non solo delizia il palato ma che porta anche un tocco di raffinatezza e originalità alle tavole del Carnevale.

Questi bignè rappresentano perfettamente lo spirito festoso e creativo del Carnevale, offrendo una variante fresca e profumata ai classici dolci fritti tipici di questo periodo. La loro presenza sulle tavole italiane durante le festività carnevalesche è un esempio di come le tradizioni culinarie possano evolversi e rinnovarsi, mantenendo al contempo un forte legame con i sapori e gli aromi caratteristici della cucina italiana.

Scopri la ricetta completa dei Bignè di Carnevale al Limoncello.

10. Faworki

Faworki
Faworki

I Faworki, conosciuti in Italia come una variante delle amate chiacchiere, rappresentano un affascinante incontro tra la tradizione culinaria polacca e quella italiana. Questi deliziosi dolci fritti, dalla forma caratteristica a nodo o fiocco, sono diventati negli anni una presenza sempre più comune sulle tavole italiane durante il periodo di Carnevale, arricchendo il panorama gastronomico con il loro sapore unico e la loro storia intrigante. La ricetta originale dei Faworki ha radici profonde nella cultura polacca, dove vengono preparati tradizionalmente per il “Tłusty Czwartek”, il giovedì grasso che precede la Quaresima. La loro introduzione in Italia è il risultato di scambi culturali e migrazioni, che hanno portato questa delizia a fondersi con la tradizione delle chiacchiere italiane, creando una variante apprezzata per la sua leggerezza e croccantezza.

L’impasto dei Faworki si distingue per la sua semplicità: farina, uova, un pizzico di zucchero e, spesso, un tocco di vodka o brandy che, evaporando durante la frittura, contribuisce a renderli particolarmente friabili e leggeri. La vera arte sta nella lavorazione della pasta, che deve essere stesa molto sottile e tagliata in strisce, poi annodate o intrecciate prima di essere fritte in olio bollente.

Una delle caratteristiche che rendono i Faworki così speciali è la loro texture: incredibilmente croccanti e leggeri, si sciolgono letteralmente in bocca, lasciando una piacevole sensazione di dolcezza non eccessiva. Tradizionalmente, vengono serviti spolverati con zucchero a velo, ma non è raro trovarli arricchiti con una spolverata di cannella o cacao, o addirittura glassati con miele.

La preparazione dei Faworki richiede un po’ di pratica e pazienza, soprattutto nella fase di formatura dei nodi. È importante che la pasta sia ben lavorata e lasciata riposare prima di essere stesa, per permettere al glutine di svilupparsi e garantire quella consistenza ideale che li rende così irresistibili. Durante la frittura, è fondamentale mantenere l’olio a una temperatura costante, intorno ai 175°C, per ottenere un colore dorato uniforme e una consistenza perfettamente croccante.

L’integrazione dei Faworki nella tradizione carnevalesca italiana è un bellissimo esempio di come le culture culinarie possano fondersi e arricchirsi a vicenda. Questi dolci rappresentano non solo un’aggiunta deliziosa al menu di Carnevale, ma anche un ponte tra tradizioni diverse, un modo per celebrare la diversità e la ricchezza gastronomica che caratterizza l’Europa. Preparare i Faworki in casa è un’esperienza gratificante che permette di portare sulla propria tavola un pezzo di storia e cultura. Che li si chiami Faworki o chiacchiere polacche, questi dolci sono un invito a esplorare nuovi sapori e a condividere momenti di gioia e convivialità durante il periodo più festoso dell’anno.

Per la ricetta completa, visita Faworki.

11. Frisse

Frisse
Frisse

Le Frisse rappresentano un’autentica gemma della tradizione carnevalesca piemontese, un dolce che incarna l’essenza stessa della festa con la sua semplicità e il suo sapore inconfondibile. Queste delizie fritte, simili a morbidi cuscini dorati, sono un must del menu di Carnevale in molte zone del Piemonte, in particolare nelle aree rurali dove la tradizione culinaria è rimasta più radicata nel tempo.

La preparazione delle Frisse è un vero e proprio rituale che si tramanda di generazione in generazione. L’impasto, soffice e leggero, è composto da ingredienti semplici ma sapientemente dosati: farina, uova, zucchero, burro e un pizzico di lievito. La magia avviene durante la frittura, quando questi piccoli bocconcini si gonfiano, assumendo una forma irregolare e una consistenza ariosa, con un esterno croccante che racchiude un cuore morbido e profumato. Una delle caratteristiche che rendono le Frisse così speciali è la loro versatilità. Possono essere gustate al naturale, semplicemente spolverizzate con zucchero a velo, oppure arricchite con una farcitura golosa. Molte famiglie piemontesi amano riempirle con crema pasticcera, marmellata o cioccolato fuso, trasformandole in un dessert ancora più irresistibile. La tradizione vuole che vengano preparate in grandi quantità, per essere condivise con amici e parenti durante le festività carnevalesche.

La storia delle Frisse affonda le sue radici nella cultura contadina piemontese, dove rappresentavano un modo per celebrare l’abbondanza e la gioia del Carnevale prima del periodo di austerità della Quaresima. Oggi, questo dolce continua a essere un simbolo di convivialità e festa, mantenendo vivo un pezzo di storia gastronomica regionale.

Per preparare delle Frisse perfette, è fondamentale prestare attenzione alla temperatura dell’olio durante la frittura. Un olio troppo caldo brucerebbe l’esterno lasciando crudo l’interno, mentre un olio non abbastanza caldo le renderebbe troppo unte. Il segreto sta nel mantenere una temperatura costante intorno ai 170-180°C, che permette di ottenere quel colore dorato e quella consistenza ideale che le rende irresistibili.

Le Frisse non sono solo un dolce, ma un vero e proprio simbolo del Carnevale piemontese, un modo per celebrare la gioia di vivere e la ricchezza delle tradizioni locali. Prepararle e condividerle è un gesto d’amore verso la propria cultura e un modo per tramandare sapori e ricordi alle nuove generazioni.

Scopri la ricetta delle Frisse.

12. Cenci di Carnevale

Cenci di carnevale
Cenci di carnevale

I cenci di Carnevale sono dolci tipici di molte regioni italiane, leggeri e friabili.

Ingredienti:

  • 300 g di farina
  • 2 uova
  • 50 g di zucchero
  • Olio per friggere

Procedimento:

  1. Prepara l’impasto con farina, uova e zucchero.
  2. Stendi e ritaglia a strisce, friggi fino a doratura.

Per la ricetta completa, visita Cenci di Carnevale.

Il Carnevale è un momento di festa e convivialità, e le ricette di Carnevale rappresentano una parte fondamentale di questa tradizione. Dalle chiacchiere ai tortelli, ogni piatto racconta una storia e porta con sé i sapori delle diverse regioni italiane. Prova queste 13 delizie e rendi il tuo Carnevale indimenticabile!

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